Gracida il vento
in questo stagno di silenzio
e scivola fra le tue dita
il mio fiume di capelli
quando scura è la notte
e una stella cade
nell'orma d'un sogno.
A me giunge
dolce messaggio
di galoppante chimera,
nel chiarore d'un'alba pigra,
dove si fonde l'attimo,
nel respiro che scende
lungo la gola
e allaga il petto
come fiato
di ansante puledro
nella paglia della luna.
Maria Cavallaro